martedì 12 gennaio 2010

uomo

-Vieni ti aspettavo.
E quella che era una sagoma oscura avanzò nella penombra sino al bordo del letto.
-Io non so chi tu sia, ma ho come l'impressione che ti stessi aspettando ormai da troppo. Coraggio avvicinati, lasciati vedere, sei in ritardo.
L'ombra non pronunciava alcuna parola, i suoi movimenti erano muti, non alzavano nemmeno un granello di polvere.
-Perchè non ti mostri? Ti ho atteso da così tanto tempo, ma così tanto tempo, che ho perso interesse per la mia persona. E ho immaginato il tuo volto, per tutto, tutto questo lungo tempo.
Ma non si mostrava, rimaneva nell'oscurità. Forse non era materia, era buio soltanto. Ma la sagoma mosse la testa. E l'uomo se ne accorse.
-Vuoi forse dirmi qualcosa? Avvicinati qui, all'orecchio, una parola, un suono mi basta.
Ora era ferma. Nel buio. Nel silenzio. Rotto solo dal faticoso respiro dell'uomo.
-Chi devo pregare per un tuo segno? Chi devo scomodare?
Le parole uscivano dalla sua bocca con molta fatica, doveva sforzarsi, un rantolo confuso, un sussurro tremolante.
Con voce profonda e ferma l'ombra disse:
-Sono solo il guardiano della porta. E questa porta è aperta soltanto per te.
-Non sono ancora pronto. Voglio vedere il tuo viso.
-Il mio viso sempre ti sarà sconosciuto, ma sempre l'hai potuto osservare. Ora tu tremi. Non avere paura, sono soltanto un guardiano.
-E cosa custodisci, guardiano?
-Nulla di ciò che tu già non sai, nulla di ciò che tu già hai potuto vedere. Guarda tu stesso.
L'uomo indugiò, era arrivato forse il momento, forse, una volta per tutte, avrebbe colto il mistero.
-Sono stato un instancabile avventuriero, ho esplorato monti, mari, deserti, foreste. In ogni cosa l'ho cercato, ma ne ho sempre e solo sfiorato la scorza. Sempre ad accompagnarmi il lacerante desiderio di vederti, ma non sei tu, tu sei solo un guardiano.
-Ma custodisco il mistero.
L'uomo ora era profondamente combattuto.
Quanto aveva atteso quel momento. Era solo un guardiano, magari il più basso guardiano di una delle infinite porte del mistero. Era così vicino, e così calda e sicura e ferma la sua voce.
Guardò.

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