mercoledì 13 gennaio 2010

strada

Passò tutto il pomeriggio con la testa tra le mani. L'aveva combinata grossa.
Ora se voleva evitare guai doveva partire, non aveva scuse.
Cosa l'avesse spinto ad agire così davvero non lo sapeva. E non se lo domandava nemmeno, come se non avesse potuto fare altrimenti.
Tutto era irrimediabilmente compromesso. Prese la grossa valigia di pelle marrone ed iniziò a vuotarci dentro, a caso, indumenti dall'armadio.
A malapena riuscì a chiuderla, la depositò dinanzi la porta d'entrata, e d'improvviso cominciò a prenderla furiosamente a calci.
Doveva muoversi comunque, già aveva aspettato troppo.
Telefonò alla madre, che era gravemente malata ed abitava a qualche paese di distanza, si sincerò delle sue condizioni, le disse che aveva un nuovo impiego e che sarebbe partito, e per qualche giorno non sarebbe potuto andare a trovarla.
Ma non era stupida e dalla voce del figlio capì che era accaduto qualcosa di importante.
Uscì di casa, e a passo spedito si diresse alla fermata dell'autobus trasportando sulla spalla la pesante valigia.
Quell'autobus portava in una qualche lontana città in un qualche lontano posto ad est.
Aveva un terribile batticuore e sudava freddo. Cosa gli era saltato in mente?
Si mise in testa che nulla più poteva tornare come prima, nulla.
Sperava di riuscire a dimenticare tutto e tutti in breve tempo, farsi una nuova vita, un nuovo lavoro, una nuova donna.
Ma ora non importava, ora l'unica cosa che importava era scappare, soltanto scappare, ed in fretta.
Salì sull'autobus inciampando sullo scalino, si sedette in fondo e si rannicchiò come un bimbo sul sedile.
Si sentiva così vulnerabile.
Si lasciò alle spalle il paese e lo maledisse con tutto il cuore. Alla fine, se era diventato quello che era diventato ed aveva fatto quello che aveva fatto, non era certo tutta colpa sua.
Chissà quante volte già era successo da qualche altra parte.
Cose che capitano, se magari la madre fosse sempre stata vicina, se non si fosse malata, chissà non sarebbe accaduto nulla.
Si sarebbe presentato al lavoro di prima mattina pettinato e con la barba fatta, come era solito.
Invece tutto era così drasticamente diverso da quel momento. La vita precedente non contava più nulla, doveva eliminarla dalle sue vene il prima possibile.
Era tutto fuorché semplice, ma era il momento di scappare.

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