lunedì 30 novembre 2009

correndo dietro ai ricordi vedo un tempo passato e il suo profumo allegro! vedo il sole, si, un sole alto che dava fastidio agli occhi, un inizio di primavera caldo come che nessuno avrebbe potuto prevedere, e larghe, larghe distese di strada da percorrere, campi da oltrepassare con fugaci sguardi, amori sottointesi e inevitabili, ma inesprimibili, così manifesti ma nonostante tutto nascosti, segretissimi, timidi, incompresi! l'aria di una terra che fugge, l'aria di un tempo che scivola dolce e lentamente, ma sin troppo velocemente, si adagia lieve nella vita a volte offuscata a volte chiara a limpida del ricordo.
ricordo lo scorrere del fiume, lo slancio delle forme verso il cielo alto, il mescolarsi della gente tra di noi, gente lontana, gente diversa, gente spensierata.
e il nostro lieve e docile amore profondo, ma nascosto, che si insinuava tra le vie, scorreva attraverso i meandri del torrente, trasportato dal vento, trasportato dai nostri respiri incostanti.
come vorrei poterti dedicare un piccolo, un minimo frammento di tutto ciò che ho scritto e scriverò, che ho vissuto e vivrò, che ho maturato e che sottoporrò alla cinica e fredda e cruda dimensione del ricordo, così amorevole e profonda, così maledetta e tenue, così disarmante e triste. ma, su tutto, felice.

mercoledì 25 novembre 2009

Lo strumento con il quale osservi e tenti di decifrare la realtà sotto forma di segni, per così dire, convenzionali, non deve essere tarato, o smussato, o adattato a standard di armonia delle forme.
Deve essere appuntito e tagliente, ruvido, rigido, fuori da schemi interpretativi riconducibili a logica umana, intesa come superiorità mentale nei confronti della realtà.
La realtà esiste soltanto tra i meccanismi remoti che la nostra cultura ci stimola ad assumere per trarne una confortante decodificazione.
E' fastidioso all'inverosimile ricorrere a concetti.

domenica 22 novembre 2009

ho voglia di illudermi. non deve essere complicato, basta lasciare tutto. lascia dunque le tue convinzioni i tuoi obiettivi le tue paure. lascia dunque che a trasportarti non sia un pensiero, ma un innocente ideale. ritorna giovane, ritorna spensierato, ritorna a quel tempo in cui vedevi verde e rosso e nero ed ogni colore così cm'era. lasciati travolgere da un'immagine, da un suono, da un odore.
passerai anche tu inverno appena iniziato, passerai e troverai i luoghi come non erano quando li lasciasti.

lunedì 9 novembre 2009

simboli
incastonati
in cristalli
lame
squarciano
il ventre
piove
dolore
e sangue
e spazio
ho una confusa nostalgia di qualcosa che non ho mai avuto. è una cosa che mi capita guardando delle foto ricche di sorrisi e svagata allegria. mi chiedo se fosse il caso di fermarmi una volta di più ad osservarle. e mi pento di un passato recente che si è lasciato sfuggire già delle occasioni, ha lasciato sfuggire una marea di ricordi che sarebbero potuti esistere ma che sono ormai illusioni. perchè sono giunto ad un tale tempo della mia vita che la consapevolezza, il peso dell'esistenza ora comincia a scavare il suo inesorabile solco sulla mia schiena. ed è una schiena che ha sempre vissuto in bilico tra scarsa vitalità ed accennata ripresa. ecco la tormentante consapevolezza che esisterà molto probabilmente oltre me stesso un futuro, e che io non sono altro che soffio di vento lieve e delicato, e che ieri oggi e domani non sono, perchè sono qui, e il tempo non è, ecco tutto quanto mi fa pensare e e capire come vorrei fortemente strappare e baciare quel sorriso, quei volti sospesi in attimi immobili e vellutati, ma così pesanti, così leggermente solari, raggi che irradiano ciò che è, che sarà, che era. e non contano, così come mai non contano le cose che trapassano lo schema del linguaggio e delle parole.