giovedì 17 dicembre 2009

storia

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pensava ad uno degli ultimi abbracci. così stretti ma così distanti, i loro fiati così vicini, così caldi, e le loro pelli sudate che si strofinavano una sull'altra, quasi volessero compenetrarsi, divenendo un unico essere, indivisibile. ma la disperazione del loro abbraccio, dal quale nulla volevano lasciarsi scappare, dal quale tutto volevano catturare ed assaporare, lasciava trapelare tutta la debolezza e la fragilità dei loro animi, così smaniosi di bruciare, così avidi, così tragici.
lei, la giovane donna, con la sua cara infantilità sfuggiva ad ogni noia, quantomeno tentava di sfuggirne, passando di letto in letto, di uomo in uomo, di amore in amore.
W. sempre più spesso provava lo stesso sentimento che gli era venuto a mente pensando a quell'abbraccio, percepiva in modo nitido quell'incolmabile distanza, quell'abisso che lo separava irrimediabilmente non solo da lei, ma dal mondo intero.

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