martedì 13 aprile 2010

viveva nei ricordi

Era solo, solo insieme al mondo, e nuotava nel colore dei ricordi.
Qualcuno gli aveva detto che le persone erano fatte di ricordi, che la vita stessa fosse un ricordo costante, continuo, perpetuo.
Ma era solo, e non stava male. Galleggiava negli odori, nei suoni, si faceva dondolare e si aggirava solo, per le strade, con un mezzo sorriso stampato in volto.
Quella sua solitudine non lo abbatteva, non lo fiaccava, ma lo rendeva sempre più silenzioso. I suoi silenzi valevano più di molte parole, gli zigomi rivolti al sole, le spalle alte, e stava in silenzio.
Forse nel tempo non nemmeno avrebbe più risposto ad un passante che domandasse l'ora. E non poteva sapere l'ora, era solo.
No, seriamente, male non stava.
Si quel qualcuno aveva ragione, ricordi, siamo ricordi, siamo odori di una stagione passata, di un mese trascorso, di una donna baciata, siamo suoni di parole strascicate dai bambini fuori dalle scuole, di fronde scosse dal vento, di clacson, siamo colore, siamo luce, siamo nebbia di una mattina, grigio pioggia.
I suoi silenzi morivano nei ricordi. Nell'odore di donna impresso sulle dita. Nelle sue forme spigolose, i suoi silenzi così morivano sospirando.

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