Mi sentivo nascere, rinascere dopo una morte, e mi sentivo morto, e sepolto, strati di terra, eppure ora no sono qui giovane e vivo e pulsa il sangue e mi battono le tempie a ritmo del cuore.
Aiuto! Aiuto!
Dov'ero chi ero e cos'ero?
Voglio capire! Cosa mi è successo?
Facevo ormai parte del mondo delle cose che lente si decompongono, mangiate dai vermi e divorate dai corvi e dalle iene, mentre ora io e te ci guardiamo e non pronunciamo parole, ma i nostri pensieri, lo sento, combaciano.
Ti sei sentito anche tu accarezzato da labbra calde? Hai sentito il soffio di un'alito tiepido sulla cervice?
Avvicinati così, lentamente, e ti scongiuro toccami, ho bisogni di sentire. Chi siamo?
Chi sei tu, chi io, chi ci ha ridotti così, a morire divorati da una mancata conoscenza, da una inconsapevolezza oscura come un pozzo di petrolio, incoscienti di fronte al terremoto del nostro misero soffice corpo?
E queste ossa piegate al vento, uscite dalla carne, strappano la pelle e scaraventano dal torace i mali che ci accompagnano nella discesa che seguimmo, dal sentiero blu che illuminò le nostre colpe di uomini.
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