lunedì 15 marzo 2010

ecco

Tratteggiare con nitidezza ogni forma,
ogni tua forma,
non avrebbe senso.
Le conosco solo premute sulle mie,
che ancora non conosco,
ma sentendo le tue
sento le mie
e ci si scalda un po', alla fine.
Non è complicato
anzi
è tutto più semplice
di quanto alcuni si immaginano.
Non credo di sapere
o conoscere
forse intuisco.
Intuisco un attimo di smarrimento
per le mie mani
o un momento di tristezza
per la mia bocca
e sento,
intuisco,
che queste non sono parole,
o sono parole che vorrei ricoprire di carne
e di odori
e annusare e magari
leccare.
Certo mi sento
cambiato.
E a volte mi spavento
ma non ce n'è bisogno.
Sai com'è respirare a pieni polmoni
l'aria gelida
fa male,
ma va bene.
Cosa c'è da sapere?
Possibile si debba sapere ogni cosa?
Cosa volete?
Io mi cullo tra questi segni
e mi tranquillizzo di me stesso.
E se a volte mi sento strappato
come si strappa una pagina,
non c'è nulla da capire.

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