lunedì 8 marzo 2010

dormono

E sentire che le mie parole
si appoggiano addormentandosi
sulle ossa sporgenti dei tuoi fianchi.
Ho una gamba che mi trema in questo momento,
nervosa.
Perché?
Sono scosso, e nuoto, ora è notte.
La notte mi porta sempre un po' di compagnia.
Mi mette davanti quello che di giorno si nasconde nel rumore
e nei gesti.
Ma non sei mia
notte,
non sei mia.
Scapperai e ti rintanerai nei vicoli e sotto i letti,
e guarderai di sfuggita,
preparando il mantello
senza essere vista.
E mio non sarà quel temporale
che dalla coperta del bosco
ha sollevato quel sapore
selvatico.
A volte non so come abbracciarti.
E' vero che sono soltanto un bambino
a cui nulla si può davvero chiedere.

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