martedì 17 maggio 2011

Non inganniamoci: la poesia è sempre appartenuta a una élite. Oppure ha seguito, lungo il corso della sua esistenza, parabole opposte (e variano a seconda degli autori, certo).
Ma la domanda è: tutti devono leggere poesie, o solo una minoranza? Chi le scrive (e ancora ci crede in un modo o nell'altro) vuole farsi leggere, farsi capire, farsi lodare, in che punto di vista vuole porsi?

Perché il mercato è il mercato. Ma la letteratura finirà stritolata dal mercato, lo è già, non lo sarà mai?

(Mi vengono in mente soltanto domande.)

Nessun commento:

Posta un commento