Ma la domanda è: tutti devono leggere poesie, o solo una minoranza? Chi le scrive (e ancora ci crede in un modo o nell'altro) vuole farsi leggere, farsi capire, farsi lodare, in che punto di vista vuole porsi?
Perché il mercato è il mercato. Ma la letteratura finirà stritolata dal mercato, lo è già, non lo sarà mai?
(Mi vengono in mente soltanto domande.)
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