giovedì 9 settembre 2010

Non riesco ad alzare lo sguardo, ne ad aprire gli occhi completamente, ma fuori non c'è il sole.
Anzi è notte, e non mi sento bene. Mi arriva dritto al collo un pugnale che mi apre le vene.
Vacillo, e guardare avanti è la cosa più brutta. E' tutto così annebbiato, confuso, grigio e stanco.
Non trovo spiragli. Sono fragile, fragile, fragile. Ho pianto. Vorrei piangere.
Il mondo mi si presenta davanti concreto, immobile, è un mondo fatto di soldi e fame.
Non ho il coraggio. Voglio scappare.
Ci sono mani allungate che cercano di prendermi e portarmi via. Sgocciolo sangue, tanto sangue, basta chiudere una porta per sbattermi a terra.
Sono nella terra di mezzo, la terra di nessuno, il campo minato disseminato di rimorsi, occasioni perse, rimpianti, sono davanti a vicoli stretti e lancinanti, silenziosi vogliono accompagnarmi.

Nessun commento:

Posta un commento