sabato 27 novembre 2010

Fu così che pensai che mentre la mia testa girava, fosse ogni cosa chiara, sincera, viva, palpitante.
La pagina ruvida del libro scorreva sotto le dita, la mia lingua girava attorno una piccola nuvola di fumo.
Sincera, come sei, come siamo, lontani.
Chiara e viva, trasparente, senza forma.
Non ha forma il tuo corpo, stretto dalla morsa delle mie mani. Sei una piega degli occhi, la voce.
Terra che ci sostiene, distanti, congiunti.
Passo sulle labbra il dito freddo, le mani, sono fredde.
Calore di un ferro.
Luci, molte luci lontane e tonde, camminano, attorno la mia testa.
Senza urlare, parlano piano, dormono.

Nessun commento:

Posta un commento