venerdì 21 maggio 2010

le cose che cambiano

Quante volte mi è capitato di avvertire qualcosa che cambiava.
Pensava in una giornata di splendida luce, dopo settimane di pioggia.
E' che ti lasci sempre influenzare così tanto dal tempo,
sei molto meno stabile e sicuro di te stesso di quello che ritieni di essere.
Una personalità ferma non si lascia modellare dal tempo.
Questo è chiaro.
Più che chiaro. Non basta certo un colpo di vento per un raffreddore.
Guardava fuori dal balcone il cielo a tratti limpidissimo,
a tratti annuvolato, e le nuvole, alcune bianche altre grige.
Sei mai stato protagonista di quello che hai vissuto?
Questa giornata ha degli splendidi riflessi.
Sapessi dipingere, la dipingerei.
Sapessi raccontarla, le parlerei di questa giornata.
Ma allora quante volte sentivo le cose cambiare.
Davvero non ho fatto nulla per impedirlo, mi sono lasciato governare dal tempo.
Magari è stato uno sbaglio.
Scendeva l'ascensore e intanto stava a fissarne la porta chiusa.
Mi presto al cambiamento, non sono una roccia che si sgretola lentamente nei millenni,
arrotondandosi piano piano.
Sono un filo d'erba calpestato che si acquatta sulla terra,
sotto il peso di un piede, una schiena, un pallone,
sotto le risate dei ragazzi al parco.
Si trovava al parco, e faceva un caldo sopportabile,
un'impercettibile brezza rinfrescava l'aria e passava tra le piante,
trasportandone gli odori dritti alle narici.
Senti questi suoni confusi.
C'era una ragazza che suona la chitarra circondata da altri giovani
che le sorridevano con ammirazione.
Non distinguo gli accordi e le parole della canzone,
è tutto così confuso in questa calma.
E qualcosa cambia, silenzioso, qualcosa cambia.
Ne sono contento.
Se ripenso a quest'ultimo inverno, certamente tutto è cambiato molto.
E' una considerazione ovvia, necessaria.
La giacca è la stessa, nonostante la primavera.
Mi dico contento di cambiare, e che tutto sia sempre un cambiamento.
Un grosso cane abbaiava ad un altro più piccolo,
un uomo a petto nudo steso nel giardino cingeva i fianchi alla sua donna,
un bambino strillava contro la madre dalla carrozzella,
due uomini fumavano tristi sulla panchina e parlavano,
a voce bassa.

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