domenica 31 luglio 2011

Ho sviluppato fin da piccolo un mio personale concetto di fine, che soltanto alcune pagine dopo ho potuto parzialmente ricondurre a un qualche autore.
Ero piccolo e conoscevo benissimo la fine. Una presa di coscienza, una responsabilità pesante per le mie spalle.

Mi illudo di scapparle. Ma le vado incontro isolandomi. Cerco l'autenticità. Non sapendo esattamente cosa sia, l'autenticità.
Non ne sono certo il paladino. La vita è una catena di compromessi. Una catena.
Non puoi sbrogliare una catena così pesante avvinghiata su se stessa.

Nonostante tutto a volte ha funzionato.
Sprazzi autentici di autenticità.
Non mescolarsi, non mascherarsi, non dover per forza parlare.
La fine si sposta più avanti.
Non c'è niente di peggio
che farsi delle domande
troppo presto.

Eccetto farsele
troppo tardi.
Cosa ci passa lentamente sotto
di fianco
sopra i nostri grandi copricapi piumati?

L'esperto di finanza avrebbe una risposta
la mia è vaffanculo
Celebriamo la frazione di secondo
la velocità
la prontezza nei riflessi
il ginocchio che si alza alla martellata

E cosa ci passa lentamente sotto
questo è un altro discorso

lunedì 25 luglio 2011

Un giorno dietro un altro e un altro
un altro un altro

venerdì 15 luglio 2011

Invischiato al tuo corpo nudo
Con garbata malinconia ci sfoglieremo come un album
attraverso luci riflesse dal vetro
poi scandiremo le sillabe dei nostri vecchi nomi
rievocando fantasmi nudi ma di parole soltanto.

venerdì 1 luglio 2011

Un momento un momento lasciami ragionare solo un momento.
Meglio di no.